
la valle d’aosta all’avanguardia sulla fibromialgia
Con la Legge Regionale 25 del 2021, proposta dal gruppo Lega a prima firma del Consigliere Manfrin, la Valle d’Aosta si è posta all’avanguardia in tutto il Paese, riconoscendo, per la prima volta, non solo la patologia, non ancora riconosciuta a livello nazionale, ma anche una serie di azioni di presa in carico, arrivando perfino a creare un codice, l’H06, che riconosce, gratuitamente, il diritto ai farmaci miorilassanti.
Questa prima azione, però, non può rimanere isolata poiché il progresso medico continua a sviluppare nuove modalità per migliorare la qualità della vita delle persone che soffrono di questa patologia ed è necessario che la politica ne prenda atto con rapidità.
Le terapie riabilitative per la fibromialgia
Le tecniche utilizzate per tenere sotto controllo la fibromialgia comprendono massaggi, esercizi fisici, rieducazione motoria, idrochinesi e terapie fisiche come la Tens, che si effettua tramite elettrodi posti sul corpo per stimolare le terminazioni nervose, e la TECAR, in cui tramite radiofrequenze viene applicata una frequenza elettromagnetica sui tessuti.
A questi trattamenti si aggiungono una serie di esercizi di tipo aerobico, che la paziente può effettuare in autonomia, tra i quali hanno grande importanza gli esercizi di rinforzo muscolare, insegnati in una prima fase dal terapista, e la camminata. La paziente con fibromialgia, infatti, dovrebbe camminare con intensità moderata per circa mezz’ora dalle 2 alle 3 volte a settimana.
L’ossigeno-ozono terapia per trattare la fibromialgia
Infine, negli ultimi anni gli specialisti hanno cominciato a utilizzare nella cura della fibromialgia anche una terapia abitualmente usata nel trattamento di altre patologie, come le ernie discali: l’ossigeno-ozono terapia. Una possibilità che può apportare grandi benefici all’organismo ma ancora poco conosciuta dai pazienti con fibromialgia.
L’ossigeno-ozono terapia è un trattamento molto efficace per via della sua azione antinfiammatoria, grazie alla quale viene ristabilito l’equilibrio ossidativo del corpo. È abitualmente utilizzata per trattare le discopatie, poiché ne va a ridurre il volume con un conseguente miglioramento della sintomatologia, ma una serie di studi ne hanno dimostrato l’efficacia anche per quanto riguarda la cura della fibromialgia. Nei pazienti con fibromialgia, infatti, l’ossigeno-ozono favorisce una modulazione del sistema immunitario e un riequilibrio del sistema antiossidante.
L’ossigeno-ozono terapia viene effettuata dallo specialista tramite una serie di piccole iniezioni sottocutanee nei tender point in cui il dolore si scatena, per poi irradiarsi nel resto del corpo. La miscela di gas di ossigeno-ozono utilizzata ha dunque proprietà antinfiammatorie e garantisce ai pazienti una buona riduzione del dolore percepito. In genere sono necessarie circa 10 sedute, con una frequenza inizialmente di due volte a settimana e man mano che la terapia va avanti di una volta a settimana.
L’ossigeno-ozono terapia è un trattamento sicuro che non provoca dolore ai pazienti.
la richiesta di andrea manfrin
Coerentemente con la legge proposta e promossa, quindi, il consigliere Andrea Manfrin, capoguppo Lega, ha chiesto all’assessore alla sanità di inserire l’ozono terapia fra quelle incluse nel codice esenzione H06, ricevendone però una risposta attendista. L’assessore, infatti, pur valutando positivamente la terapia ha evidenziato che non ci sono sufficienti evidenze scientifiche per inserirla in breve tempo fra quelle erogate dalla nostra sanità regionale.
Il consigliere Manfrin ha quindi preso l’impegno di fornire la documentazione che dimostri l’efficacia e l’utilizzo, non solo nel nostro Paese ma nel resto nel mondo, di questa terapia per la cura della fibromialgia.
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