• 22 Aprile 2025

ERRORI NELLA GESTIONE VENATORIA, QUALI RESPONSABILITA’ DELL’UFFICIO FAUNA?

ERRORI NELLA GESTIONE VENATORIA, QUALI RESPONSABILITA’ DELL’UFFICIO FAUNA?

ERRORI NELLA GESTIONE VENATORIA, QUALI RESPONSABILITA’ DELL’UFFICIO FAUNA? 150 150 Il Guerriero Dissidente

L’iniziativa

Con questa interpellanza il consigliere Manfrin è intervenuto su quelle che ha definito “gravissime insinuazioni contenute nella Relazione Tecnica della Circoscrizione 4”, che non tratta solo di quel territorio ma amplia il suo sguardo su tutto il territorio regionale, e, prosegue Manfrin “getta gravi ombre, ingiustificate, sulla categoria dei cacciatori”.

Il contenuto della relazione

Nel testo” spiega il consigliere leghista, “si trovano due critiche pesantissime, ed immotivate, verso la categoria, mentre non si fa menzione, se non velatamente, sugli effetti della predazione del lupo, che risulta invece uno dei fattori determinanti.
Altro fattore che emerge dalla relazione, invece, è l’errore, compiuto proprio dall’Ufficio Fauna, nella redazione dei piani di abbattimento, dove, uno su tutti, la sex ratio è stata impostata nella maniera errata, con una predazione superiore di femmine, rispetto ai maschi, poiché secondo i censimenti risultavano più femmine, senza tenere conto di un fatto basilare, ovvero che mentre un maschio può coprire più femmine, una femmina gestisce un solo parto, e una percentuale di prelievo superiore diminuisce le possibilità di aumento della popolazione”.

Le richieste

A fronte di tutti questi errori ho chiesto di quantificare la predazione da parte della specie lupo, di dichiarare quanti siano questi “abbattimenti illeciti” visto che non se ne trova traccia nelle cronache e di correggere gli errori commessi nella predisposizione dei piani” ha concluso Manfrin.

La replica dell’assessore

L’assessore, nella sua risposta piuttosto articolata, ha replicato confermando che, effettivamente, i prelievi illeciti sono risibili, visto che, secondo i dati da lui citati, in due anni di controlli si sono elevate solo 3 sanzioni e ritrovati 26 animali non raccolti dai cacciatori, numeri assolutamente trascurabili e di certo non passibili di responsabilità del calo della popolazione.

Oltre a questo ha citato uno studio sloveno che evidenzia un tasso di predazione del lupo che arriva al 22% dei caprioli, al 30% dei cinghiali ed addirittura al 35% dei cervi, confermando l’importante influenza di questo predatore sul calo degli esemplari.
Infine, riconoscendo gli errori commessi nei piani, ha confermato un cambiamento nella sex ratio che d’ora in poi rispetterà il rapporto di 1:1, evitando di abbattere più esemplari femmine che maschio.

In conclusione

A fronte della risposta, il capogruppo Lega Manfrin ha evidenziato che “Pur dovendo ancora elaborare i molti dati forniti, di cui riporto solo una parte in questa breve relazione, ho in ogni caso concluso evidenziando che il calo registrato non è in nessun modo imputabile all’azione dei cacciatori, che svolgono invece un compito fondamentale di presidio del territorio e di censimento e cura della fauna secondo quanto disposto dai piani faunistico-venatori, e che ogni tentativo di addossare loro responsabilità ed allontanare così questa figura fondamentale dal nostro territorio non farà che peggiorare, semplicemente, la cura dello stesso, e questo è assolutamente da scongiurare”.